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Due parole in merito alla lettera del Consiglio di Stato arrivata ieri

Ciao a tutte e a tutti,

Due parole in merito alla lettera del Consiglio di Stato arrivata ieri.


Di fatto spiega come si deve procedere per scioperare.

Gioca forse un po' sulle parole, e non parla di sciopero; gioca sui codici, e non cita il codice sciopero: ma VPOD e OCST riconosceranno le indennità e non vedo in che modo ci possano essere ripicche.


Sciopereranno molte persone per una causa sacrosanta, davvero sacrosanta; i sindacati si sono mossi: non hanno indetto loro l'astensione ma l'appoggiano pienamente. Non è una scelta da poco, la loro.


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VPOD

"L’Assemblea dei delegati del Sindacato VPOD del 27 aprile 2023 ha appoggiato la mobilitazione e gli scioperi del 10 maggio 2023 per le pensioni IPCT, promossi dalla base allo scopo di influire sul risultato delle trattative e sulla strada molto lunga e difficile per raggiungere una soluzione accettabile del problema.

Il Sindacato VPOD chiede che anche gli impiegati (e non solamente i docenti) possano segnalare la loro adesione allo sciopero, timbrando il codice per lo sciopero, ossia il codice 61 (vedi allegata RG 6503 del 2012).


La lettera del 3.5.23 del Consiglio di Stato qui allegata invece non menziona il codice 61 dello sciopero: chi tra gli impiegati il 10 maggio si assenterà per lo sciopero dovrà timbrare come scalo ore, affari privati, vacanze. Invece per i docenti l’assenza verrà considerata “astensione dal lavoro”: quindi la lezione non svolta sarà dedotta dallo stipendio. Quindi ai docenti possono segnalare la loro adesione allo sciopero il 10 maggio.


Il Sindacato VPOD chiede al Governo di correggere questa disparità di trattamento e di consentire anche agli impiegati di usare il codice 61 dello sciopero il prossimo 10 maggio".


OCST

"Il sindacato OCST sostiene ed invita ad aderire alla protesta e alla mobilitazione del 10 maggio promossa dalla ErreDiPi"


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Non so se il messaggio del CdS è pensato per far paura; forse sì, forse è solo l'abitudine di regolare tutto.

Però, lo ripeto, indirettamente conferma che ErreDiPi ha le carte in regola per indire uno sciopero sul tema.

Difficile sostenere il contrario, visto che ci siamo costituiti in associazione per garantire su questo tema preciso tutela dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici assoggettate all'IPCT.


Abbiamo ragione - pochi giri di parole, ma dobbiamo costruire un rapporto di forza diverso.

Ovvio che la controparte faccia di tutto per impedirci di alzare la testa.

Ovvio che qualcuno tentenni, specie se non ha l'abitudine di dire di no.


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Stiamo tranquilli e tranquille e ricordiamoci sempre che scioperiamo per i diritti di tutti/e, di chi ha paghe basse e situazioni precarie.

Ci sono anche nell'amministrazione cantonale.

Ci sono anche negli enti parastatali


Ciao e grazie mille,


Enrico.


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P.S. La legge superiore è chiara: Costituzione federale Art. 28 Libertà sindacale 1 I lavoratori e i datori di lavoro nonché le loro organizzazioni hanno il diritto di unirsi e di costituire associazioni a tutela dei loro interessi, nonché il diritto di aderirvi o no. [ErreDiPi è diventata associazione; si occupa in via esclusiva dei diritti dei lavoratori assoggettati all'IPCT] 2 I conflitti vanno per quanto possibile composti in via negoziale o conciliativa. [Non ci opponiamo a questa via...] 3 Lo sciopero e la serrata sono leciti soltanto se si riferiscono ai rapporti di lavoro e non contrastano con impegni di preservare la pace del lavoro o di condurre trattative di conciliazione. [Lo sciopero ha lo scopo di protestare per una situazione insostenibili e per la politica dei due tempi: tagli ora, e sicuri; compensazioni dopodomani, forse... Creiamo pressione doverosa, ma non turbiamo la pace del lavoro e non impediamo che le trattative abbiano luogo] 4 La legge può vietare lo sciopero a determinate categorie di persone [non sono arrivati veti]

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